ricerca e conservazione
Lo spirito di ricerca e conservazione che oggi è alla base di molti giardini zoologici a livello mondiale inizia a manifestarsi solo dopo la metà del novecento. È in questo periodo che gli zoo, unendo i propri sforzi, avviano una profonda collaborazione creando piani di conservazione a livello mondiale (Dollinger, 2006). Si istituiscono le prime associazioni che coordinano l’impegno e il patrimonio animale di moltissime strutture che vi aderiscono. Nel corso degli anni vengono anche creati piani di conservazione locali affinché siano tutelate le popolazioni selvatiche autoctone e si avvii un’azione persuasiva nei confronti delle popolazioni indigene; gli zoo devono tutelare tanto le loro popolazioni ex situ, ovvero le popolazioni create in cattività come potenziale supporto per le popolazione selvatiche, che quelle in situ, ovvero quelle selvatiche (Tribe & Booth, 2003).
È ormai un dato certo che grazie alle popolazioni ex situ allevate nei giardini zoologici è stato possibile salvare dall’estinzione alcune specie animali, come ad esempio il bisonte europeo (Bison bonasus), il quale fu dichiarato estinto nel 1927 e fu solo grazie alla liberazione, nel 1952, di soggetti allevati in alcuni giardini zoologici che la popolazione selvatica poté ricostituirsi (Pucek et al., 2004).
Di fondamentale importanza per la conservazione resta sicuramente la ricerca scientifica; i giardini zoologici e gli acquari possono agire solo grazie alla collaborazione con centri di ricerca e università per conoscere in profondità ogni aspetto degli ecosistemi e della vita degli animali che li abitano; secondo la più recente “World Zoo and Aquarium Conservation Strategy”, pubblicata nel 2005, urge la necessità da parte dei giardini zoologici di programmare piani di ricerca personali per promuovere ed effettuare ricerche scientifiche al fine di rendere disponibili per tutti maggiori e più approfondite conoscenze (WAZA, 2005).
Gli zoo sono fondamentali per conoscere la biologia di moltissime specie animali di cui si riescono a raccoglie pochissime informazioni allo stato selvatico, o per l’impenetrabilità dell’habitat o per il comportamento schivo della specie stessa. Innumerevoli sono infatti gli studi condotti sul comportamento di molte specie animali grazie alla collaborazione degli zoo. Un’importante svolta si ebbe ad esempio con l’istituzione, nel 1988, di un programma di studio per ampliare le conoscenze sulla biologia dell’ibis eremita (Geronticus eremita) a cui aderirono molti zoo e che permise di conoscere meglio le esigenze riproduttive e d’allevamento di questo uccello, permettendo così di ampliare la popolazione ex situ da 333 a 750 individui. Questi furono poi utilizzati per programmi di reintroduzione in natura (Dollinger, 2006).
Notevoli progressi grazie alla ricerca sono stati ottenuti anche nella riproduzione artificiale; l’inseminazione artificiale e l’embryo-transfer oggi possono essere applicate a diverse specie di animali vertebrati, con ottimi risultati, e la crioconservazione di gameti e di embrioni è una “banca genetica” preziosa per la conservazione della biodiversità (IUDZG, 1993).
Ricerca, cooperazione, accurata gestione dei dati, sostegno reciproco, passione e motivazione sono tutti punti fondamentali per avere successo nella conservazione della natura e della sua biodiversità, obiettivi cardine di zoo e acquari moderni.
bibliografia
Dollinger P. 2006. Understanding Animals and Protecting Them. About the World Zoo and Aquarium Conservation Strategy. WAZA Executive Office, Stämpfli Publikationen AG, Bern, Switzerland.
IUDZG 1993. Executive Summary of the World Zoo Conservation Strategy. The Role of the Zoos and Aquaria of the World in Global Conservation. Chicago Zoological Society, Illinois, U.S.A.
Pucek Z., Belousova I.P., Krasinsky A.Z., Krasinska M., Olech W. 2004. European bison (Bison bonasus): Current state of the species and strategy for its con servation. Nature and environment, 141. Council of Europe Publishing.
Tribe A., Booth R. 2003. Assessing the Role of Zoos in Wildlife Conservation. Human Dimensions of Wildlife, 8 (1): 65-74.
WAZA 2005. Building a future of wildlife. The World Zoo and Aquarium Conservation Strategy, Bern.